sabato 1 dicembre 2012

Gli antibiotici non funzionano più. Come faremo??

Avete mai usato un antibiotico? Sapete a cosa servono gli antibiotici? Servono a curare qualsiasi tipo di infezione, anche le più piccole. Cattive notizie. I batteri stanno diventando resistenti agli antibiotici. Questo significa che a breve non potremmo più curarci con essi? Che fine faremo? Moriremo per una semplice infezione? Perchè succede? E soprattutto: Ci sono delle soluzioni? 
La prima regola degli antibiotici è cercare di non usarli,la seconda è cercare di non usarne troppi”
(Paul Marino)


Un allarme. La resistenza agli antibiotici.
La resistenza agli antibiotici è il fenomeno in cui il batterio è resistente all' azione degli antibiotici.
Negli anni, l'antibiotico-resistenza è diventata sempre più importante, sopratutto per quanto riguarda ceppi batterici su cui la sensibilità a certi farmaci sembrava indiscussa. L' incapacità dei farmaci di fronteggiare i batteri è un problema della sanità mondiale.

Oggi questa problematica è diventata una vera e propria priorità di sanità pubblica a livello mondiale, non soltanto per le importanti implicazioni cliniche (aumento dei malati, aumento della letalità delle malattie) ma anche a livello economico, costi maggiori per le cure, per i ricoveri e per le terapie.
Tuttavia, malgrado siano state investite risorse, denaro ed energie al fine di aumentare la conoscenza dei meccanismi di resistenza e nella ricerca di molecole sempre più efficaci, la comparsa di resistenze agli antibiotici è al momento più veloce dello sviluppo di nuove molecole.

Si stima che in Europa 25mila persone muoiano ogni anno perché le penicilline e i loro derivati
non curano più.

Di recente, il giornale “La Repubblica” ha lanciato un chiaro allarme: KLEBSIELLA PLEUMONIAE. Questo batterio ha imparato a “scappare” dagli antibiotici. Alcuni infettologi hanno parlato persino di: Pandemia, e l' Italia non ne è esclusa. Questo batterio uccide il 40% delle persone colpite.
Come può questo batterio, resistere ad ogni tipo di antibiotici? Modificandosi continuamente.
"Si usano troppi antibiotici in modo non appropriato e i batteri sviluppano resistenze perché imparano a conoscere le nostre armi, i ceppi resistenti aumentano tutti i loro livelli", spiega Giovanni Rezza, esperto di malattie infettive dell' istituto superiore di sanità
E il caso della Klebsiella Pleumoniae non è un caso unico e isolato, ma è uno dei tanti casi (ricordiamo lo stafilococco aureo, di cui parlerò in seguito), TUTTI i ceppi batterici si stanno pian piano modificando per diventare resistenti agli antibiotici.
Questo significa che in breve tempo, per via degli antibiotici di cui facciamo largo uso, e che spesso troviamo anche nella carne che mangiamo (dati da mangiare agli animali), o nell' ambiente (quando vengono dispersi), semplici infezioni che oggi consideriamo minori, di poco conto, diventeranno malattie mortali e terribili.

Di chi è la colpa? Perchè si è verificata una resistenza agli antibiotici?

La domanda sorge spontanea: CI SONO DELLE SOLUZIONI? La risposta è sì.



Stafilococco aureo
Cos'è un antibiotico?
E' una farmaco di origine naturale prodotta da un microrganismo, capace di ucciderne un altro. L' origine del nome è greca e significa: “Contro la vita”, questo, dovrebbe farci riflettere.

La nascita degli antibiotici:
Lo sviluppo e l'impiego degli antibiotici,a partire dal XX secolo, ha rivoluzionato l'approccio al trattamento e alla prevenzione delle malattie infettive e delle infezioni ritenute in passato incurabili. Possiamo immaginarla come una sorta di grande rivoluzione. Come se, ai tempi nostri, malattie come il cancro o l' AIDS potessero essere curate con una puntura.
Diede inizio a queste grandi scoperte: Alexander Fleming, premio Nobel per la medicina, per aver scoperto la penicillina nel 1928.
Dal 1935 ad oggi sono stati messi in commercio più di cento tipi diversi di antibiotici.

La resistenza agli antibiotici:
Il problema della resistenza agli antibiotici è complesso poiché fondato su molteplici fattori:
  • L' aumentato uso di questi farmaci (incluso l'utilizzo non appropriato)
  • L' uso degli antibiotici negli allevamenti animali
  • La diffusione delle infezione ospedaliere
  • Un aumento dei viaggi internazionali e quindi una maggiore diffusione dei ceppi.

Che tipi di resistenza ci sono?
La resistenza può essere naturale o acquisita.

NATURALE:tipica dei microplasmi,che non avendo parete cellulare,hanno come caratteristica la resistenza agli antibiotici.
ACQUISITA:è generalmente scatenata da una precedente esposizione del patogeno dell' antibiotico, e si attua secondo diversi meccanismi, di cui i principali sono:
  • la modifica del target batterico,
  • la produzione da parte del batterio di enzimi inattivanti l' antibiotico,
  • La ridotta permeabilità all' antibiotico stesso dalla cellula grazie ad un sistema di pompe attive che rigettano fuori il principio attivo dell' antibiotico.

Il batterio si divide, in modo da far sì che dopo un po' di tempo, spostandosi il batterio sia capace di resistere all' antibiotico. Appena appena viene somministrato l' antibiotico la modificazione aumenta. Lentamente il batterio ne diverrà immune.

Negli anni Ottanta,le case farmaceutiche si rendono contro alla resistenza creata dagli antibiotici,ma non trovando una soluzione hanno abbandonato la causa per seguirne di più redditizie.

Un frutto della resistenza, molto famoso e sentito di questi tempi, è lo stafilococco aureo.

In Italia:
L'Italia, la resistenza agli antibiotici sembra essere comparsa in modo relativamente brusco verso la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta ed è successivamente aumentata fino a raggiungere un andamento costante intorno all' 40% dalla fine degli anni Novanta. Nel nostro paese, si registrano le frequenze si Staphylococcus aureus meticillino-resistente (Mrsa) tra le più elevate in Europa.



Vi riporto l' ultima di dieci parti, del video che potete trovare tutti su Youtube: "L' avventura degli antibiotici" da cui ho tratto numerose fonti. Guardatelo, è veramente interessante.

LE SOLUZIONI?

Nel 1915 Fredrich Twort,professore di batteriologia, scopre nel fiume che bagna Cambrige, la misteriosa scomparsa di alcune colonie di batteri. I batteri presenti nel fiume scomparivano nel nulla, e lui non seppe spiegarsene il motivo.

Due anni dopo Felix D' Herelle,(1873-1949) studiando le locuste, scopre lo stesso fenomeno, ma quando pubblica i suoi studi, venne deriso da tutti, perchè la sua personalità rivoluzionaria non era accettata all' istituto di microbiologia Pasteur, dove lui studiava. D'Herelle, non veniva finanziato, e non godeva dell' appoggio degli scienziati dell' istituto Pasteur, decide di fuggire in Georgia. L'Unione Sovietica,al contrario dell' occidente finanzia i suoi studi sui batteri.


L' istituto Pasteur aveva delle diramazioni anche in Georgia, a Tiblisi.Il direttore è George Eliava,che come Twort si era imbattuto nella scomparsa dei batteri nei fiumi.
A Parigi incontra D'Herelle, e gli da piena fiducia,confermando anche le sue esperienze.
In seguito al ricovero di un bambino di undici anni, per dissenteria (malattia mortale all' epoca) D' Herelle, afferma di avere la cura: I BATTERIOFAGI. Per dimostrarlo beve un dosaggio cento volte superiore al necessario. La cura sul bambino funziona.
Felix D' Herelle
D'Herelle continua i suoi studi sui batteri e decide di stabilirsi a Tbilisi nel 1936, ma improvvisamente nel 1937 lascia Tbilisi perchè Eliava era stato arrestato.
Il motivo era il seguente: Eliava aveva chiesto ad un burocratico georgiano i fondi per l' istituto che voleva costruire con D' Herelle, la richiesta era stata rifiutata.
Eliava, quindi aveva chiesto i finanziamenti a Dvani, il burocrate georgiano lo incarcera per pura invidia.
Eliava muore in prigione nel 1937.

Nel 1938 viene completato l'istituto Eliava (in onore di George, il direttore) . Nell' Unione Sovietica,ogni tipo di infezione e malattia veniva curata con i batterifagi. D'Herelle, venne candidato 33 volte al premio Nobel. Non lo vinse mai.

Dunque D' Herelle ed Eliava avevano scoperto un organismo, che, anche se usato in dosaggi spropositati non causava danni al corpo, capace di far sparire i batteri di qualsiasi genere. I Batteriofagi.

Attualmente all' istituto Eliava c'è la più grande raccolta di batteriofagi al mondo.

Cosa sono i BATTEROFAGI?
Detti brevemente: Fagi,ossia di quel gruppo di virus che si comportano da parassiti nei confronti dai batteri e infettandoli sono in grado di eliminarli senza l' uso di antibiotici, e le controindicazioni ad esse legate.
I fagi sono dotati di una coda a forma di siringa per iniettare il loro materiale genetico all' interno del batterio,in pochi minuti il batterio si distrugge e produce batteriofagi.

L'impiego dei batteriofagi per curare svariate infezioni,come ad esempio il colera,veniva ostacolato dagli interessi delle cause farmaceutiche nella produzione di antibiotici,che davano maggiori profitti.



Attualmente,nel nostro paese,i Batteriofagi, sono vietati e sconosciuti per far spazio,probabilmente,agli interessi delle case farmaceutiche, anche se tutt'ora le infezioni da ferite stanno diventando sempre più resistenti agli antibiotici.

Un batteriofago

Perchè nessun telegiornale ci parla dei batteriofagi e dell' uso che possiamo farne?
I batteriofagi NON hanno le controindicazioni degli antibiotici, curano l' infezione molto più rapidamente, il batterio non può sviluppare resistenza nei confronti di essi, e non fanno male se presi in grosse quantità perchè vengono eliminati attraverso le urine.
In molti non ne sanno niente perchè gli antibiotici causano grossi profitti alle case farmaceutiche. Le case farmaceutiche guadagnano sulla nostra salute, tanto da aver abbandonato il problema della resistenza per cause più redditizie. Tanto da essere VIETARE i batteriofagi in molti paesi, tra cui l' Italia.
Ci stanno vietando il diritto alla salute per i soldi. SVEGLIAMOCI. Abbiamo il diritto di usufruire dei batteriofagi per curare le nostre infezioni e le nostre malattie, altrimenti andremo incontro ad una nuova peste, curiosamente causata dai mezzi che avrebbero dovuto curarle, le malattie. Vi sembra giusto?

Voglio ringraziare particolarmente il mio prof di chimica: Leschiutta G. Che si impegna con grande passione a far conoscere i batteriofagi e la loro utilità nelle classi. Grazie al quale sono riuscita io stessa a conoscerli, e a capire a cosa stiamo andando incontro.


Silvia Cargnelutti

 Fonti: 
     Wikipedia,  RepubblicaIZSvenezie, filmati youtube:" L' avventura degli antibiotici".


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